TEMPO E’...
Parole chiave: .Informazione – spazio ® spazio dell’informazione.
Prima dello spazio della meccanizzazione attraverso la prospettiva riuscivamo ad avere un’idea di spazio rapportato all’uomo. .Oggi ci interroghiamo su come concepire uno spazio basato sull’informazione. Non abbiamo risposte precise.
IL TEMPO E’ LA PRIMA DIMENSIONE DELLO
SPAZIO.Non si da spazio senza tempo. Il tempo, non è la quarta dimensione dello spazio, è la maniera attraverso cui capire lo spazio.
.LO SPAZIO E’ UN INTERVALLO PERCORRIBILE.
Nel punto non c’è spazio, la linea è la minima entità percorribile perché ha una sola dimensione. Possiamo capire la lunghezza di una linea solo percorrendola.
Immaginiamo di essere su uno spazio a due dimensioni, cioè una superficie. Ogni sistema di grado inferiore è contenuto in uno di grado superiore: un punto è contenuto in una linea, che è contenuta in una superficie ecc. Se piego la superficie in modo che i punti quasi si tocchino, si può fare il salto ma il salto è possibile solo se si conosce lo spazio.
Fondamentale è anche il concetto di proiezione (usato dagli architetti): è quello che si vede del livello inferiore , guardando dal livello superiore.
Lo spazio a 4 dimensioni non è dato dallo spazio a 3 dimensioni più il tempo. Lo spazio a 4 dimensioni va valutato come traslazione di mondi a 3 dimensioni. Se lo spazio a 3 dimensioni è un cubo, lo spazio traslato è un hypercubo. Noi non facciamo un ragionamento matematico, ma attraverso protesi tecnologiche, che ci danno la possibilità di conoscere mondi rompendo il nostro essere limitati dal tridimensionale.
In ogni sistema di livello superiore coesistono infiniti sistemi di livello inferiore ® in uno spazio quadridimensionale esistono infiniti mondi tridimensionali. Ci domandiamo come sia fatto uno spazio quadridimensionale: nello spazio a 4 dimensioni sono contenuti infiniti mondi a tre dimensioni. La navigabilità del mondo a 4 dimensioni è quella del salto, posso saltare da un mondo 3D all’altro e questo salto è anche temporale.
In questo ambito, fondamentale è internet, che rappresenta una protesi, quindi una proiezione verso altri mondi.
F.O.GEHRY
Per capire l’architettura di Gehry useremo 5 parole chiavi:
Nasce a Toronto nel 1929. La famiglia non era molto ricca; il nonno, ebreo, aveva una ferramenta dove Gehry sin da piccolo acquista dimestichezza nell’assemblare materiali di varia natura.
Trasferitosi a Los Angeles si laurea in architettura a metà degli anni ’50. Comincia ben presto a lavorare presso una serie di grossi studi.
Dopo aver preso una specializzazione in urbanistica, va a Parigi per un anno a lavorare con un architetto non di grande nome, si sposa ed ha due figli. Poi torna a Los Angeles ed a trentadue anni (1962) appre uno studio a suo nome.
Dal 1962 al ’78, la sua produzione fu seria ed impegnata. Ci troviamo di fronte ad un giovane professionista che comincia a lavorare nelle varie situazioni americane dove acquisisce un certo credito come persona razionale.
Il processo di ricerca estetica è fondamentale in Gehry.
Questo tipo di sviluppo lascia spazio allo studio di ampliamenti successivi.
Con questo progetto si rende conto che i suoi lavori cominciano a perdere il controllo dell’estetica, cominciano ad essere troppo pieni e carichi di elementi diversi, di conseguenza inizia a giocare sulla trasfigurazione dell’elemento.
Ritroviamo questi principi nel Museo Guggenheim di Bilbao: Gehry sceglie l’area più incasinata possibile, un’area assolutamente caotica. L’idea principale del progetto ‘ la concatenazione tra i corpi che si intrecciano con virulenza uno sull’altro. Viene creata una piazza su cui gravita, non solo la biglietteria, ma anche un auditorium, un ristorante, biblioteca. L’atrio rappresenta il futuro del museo; è l’elemento distributore. La particolarità è che queste forme e questi volumi possono concettualmente muoversi l’uno rispetto all’altro conservando il sistema distributivo-organizzativo.
5. Liquefare® Scioglimento della forma. Interno ed esterno, spazi e volumi sono concepiti con un movimento fluido.
Estrusioni collisioni
Quarto fondamentale quesito: come faccio a trasmettere dati tridimensionali se sono ai tempi di Leonardo? Cioè senza fax, elettricità e mezzi fisici?
Le domande interessanti appartengono a due famiglie:
Oltre ai punti che descrivono un solido, si aggiungeranno delle informazioni che descrivono un volume.
ESTRUSIONE
® è il movimento del punto ed attraverso questo si aggiunge una dimensione all’oggetto.Si effettua, quindi, un passaggio dal punto adimensionato alla linea monodimensionale.
Nel CAD si può passare dal 2D al 3D e viceversa.
ROTAZIONE
® intorno ad un’ asse, si possono generare solidi per mezzo della rotazione.I software richiedono o la figura che si vuole raggiungere oppure, con quanti step si vuole ottenere l’oggetto.
OPERAZIONI BOOLEANE
® danno la possibilità di generare solidi da altri solidi. Ad esempio un terzo solido può ottenersi dalla differenza, dalla somma, dall’unione, dall’intersezione di altri due solidi.